Alcuni ricercatori dell’Ospedale Universitario di Aarhus in Danimarca, hanno scoperto alcuni composti, presenti nel caffè, secondo loro capaci di ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. In particolare si tratta di un composto, il cafestolo, che già studi precedenti avevano ritenuto capace di migliorare la sensibilità delle funzioni cellulari e dell’insulina in topi di laboratorio. Il cafestolo sarebbe capace di incrementare la secrezione di insulina nelle cellule pancreatiche, di aumentare l’assorbimento di glucosio nelle cellule muscolari esattamente come funzionano i farmaci antidiabetici comunemente utilizzati.
Sono stati divisi topi di laboratorio inclini a sviluppare diabete, in tre gruppi. A due di essi è stato somministrato cafestolo in dosi diverse. Dopo dieci settimane entrambi i gruppi presentavano livelli più bassi di glucosio nel sangue e una migliorata capacità di secrezione di insulina, a differenza del gruppo non trattato che non ha mostrato miglioramenti.
Il cafestolo non ha provocato inoltre ipoglicemia, effetto collaterale spesso comune ai farmaci. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Natural Products e, concludono gli scienziati che il consumo giornaliero di cafestolo può effettivamente ritardare l’insorgere di diabete di tipo 2 nei topi. Non resta che capire come sviluppare farmaci per la cura e la prevenzione del diabete nell’uomo.
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