Continua a far paura la sclerosi multipla una patologia autoimmune che affligge in misura purtroppo crescente una parte della popolazione che si attesta su 3.400 pazienti ogni anno.
E’ fondamentale per un buon decorso della malattia, la diagnosi precoce e l’utilizzo di terapie sempre più specializzate a rallentare il decorso della Sclerosi Multipla che a partire dal 2000 ha registrato un incremento esponenziale di casi conclamati.
Dalla comparsa dei primi segnali della malattia sino alla sua diagnosi, dovrebbe trascorrere meno tempo possibile, affinchè si possano efficacemente combattere i danni che progrediscono in maniera inesorabile.
Alcuni sintomi non sono specifici di questa malattia, per questo l’individuazione è talvolta rimandata, anche se l’accurata indagine attraverso mezzi diagnostici per immagine possono scovare lesioni al cervello peculiari di questa patologia. L’astenia ad esempio non è specifico ma può considerarsi un campanello d’allarme così come la sensazione di mancanza di forza nei muscoli; diventa più significativa la perdita del movimento involontario o la diminuzione della forza che si applica ad un determinato movimento o ancora la contrazione alterata di un muscolo.
Tra i segnali insidiosi che potrebbero essere sottovalutati ci sono anche disturbi della visione o visione sdoppiata, alterazioni della sensibilità degli organi di senso, vertigini e disturbi dell’equilibrio con conseguente difficoltà nella coordinazione dei movimenti. Questi ed altri sintomi, lo ripetiamo, sono aspecifici, poiché talvolta ansia e stress possono generare fenomeni simili; bisogna monitorare senza allarmismi, ogni segnale diverso che il corpo ci manda.
Più attenzione meritano le alterazioni delle funzioni cognitive che permettono di elaborare a livello cerebrale le informazioni provenienti dall’esterno.
I controlli precoci, la consapevolezza e la conoscenza della malattia insieme alla diffusione e alla condivisione di notizie riguardanti l’argomento, possono essere utili alla diagnosi precoce fondamentale per la cura delle patologie importanti.
La terapia deve essere tempestiva per evitare danni di invalidità considerando che i soggetti più colpiti sono in una fascia di età che va dai 18 ai 40 anni, quando i progetti sul proprio futuro sono tutti da realizzare.
I nuovi farmaci sono molto efficaci e la ricerca prosegue affinchè la qualità della vita sia compromessa il meno possibile; l’invalidità non è più una condanna certa
Il ruolo dell’AISM negli ultimi 50 anni è migliorato accordandosi con le esigenze di chi vive tutti i disagi legati a questa malattia: l’Associazione infatti oggi si occupa anche dell’inclusione sociale e del benessere del malato oltre che della sua assistenza, riuscendo talvolta a cambiare in meglio la realtà della Sclerosi Multipla.
La fondazione, nata nel 1968, è in grado oggi di tutelare anche a livello giuridico le persone affette da questa malattia, dialogando con le istituzioni e con gli enti affinchè siano intraprese azioni sempre più efficaci a livello normativo, per migliorare la qualità della vita attraverso progetti di inclusione sociale, previdenza, partecipazione civica ed assistenza.
Una sfida da combattere e vincere insieme!
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