Pasta al glifosato, cosa c’è di vero
Cerchiamo di fare chiarezza sulla polemica nata alcune settimana fa e lanciata dall’associazione pugliese granoSalus, sulla presenza di micotossine e glisofato nella pasta.
Sono stati resi noti infatti dati allarmanti rilevati negli spaghetti di due marchi che superavano i limiti consentiti dalla legge nella combinazione dei vari elementi; le analisi di laboratorio avevano rivelato infatti la presenza di Don, glisofate e cadmio nei limiti tollerati dagli adulti, ma due marche avevano oltrepassato, per la trafila spaghetti, le quantità tollerate dall’organismo dei bambini di livelli di DON.
Ricordiamo che la micotossina DON, cioè deossinivalenolo, è presente nei mangimi e negli alimenti, specialmente in mais, orzo e grano; se nel resto degli altri paesi del mondo il limite del DON come contaminante nel grano duro non trasformato è stato fissato tra 750 e 1000 ppb, in Italia questo valore è stato elevato sino a 1750 ppb (parti per miliardo), per cui la denuncia di granoSalus assume un valore abbastanza preoccupante sulle ripercussioni per la nostra salute.
E’ pur vero che tra le marche esaminate dallo studio effettuato nessuna va oltre i limiti fissati dalla legge su ogni singolo elemento analizzando; ciò che denuncia granoSalus è la combinazione di Don, glisofate e Cadmio in quantità che costituiscono una prova lampante della miscelazione tra grani nazionali e grani esteri, pratica proibita dai regolamenti comunitari.
Lo studio ha generato un dibattito acceso e scatenato inevitabili polemiche e preoccupazioni, ma come hanno spiegato i portavoce dell’associazione grano Salus, l’intento della diffusione dei dati raccolti, non era certamente volto a diffamare un marchio piuttosto che un altro. L’associazione ha voluto semplicemente denunciare la pratica diffusa in molti pastifici italiani, quella cioè di mescolare al nostro grano, quello proveniente dall’estero più ricco di glutine e quindi più facilmente lavorabile ed essiccabile; il grano canadese in particolare è quello che importiamo in maggiore quantità, ed è quello con la più alta concentrazione di glisofato che i produttori usano per far seccare prima il grano e quindi poterlo raccogliere.
I nostri grani maturano spontaneamente e velocemente supportati dal caldo torrido delle nostre estati.
Ovviamente i produttori di pasta parlano di allarmismo ingiustificato e di disinformazione, confermando che il quantitativo di tossine e glisofato rispetta ampiamente i limiti imposti dalla legge; taluni produttori hanno invece dubitato dell’attendibilità dei risultati di questo test, dichiarando di non essere stati contattati da granoSalus e quindi di non essere al corrente sui metodi di campionamento delle analisi.
Al di là di ogni considerazione personale, va riconosciuto a granoSalus il merito di aver posto l’attenzione su ciò che mettiamo sulle nostre tavole, poiché la nostra salute è un bene prezioso e nessuno di noi può più esimersi dall’essere consapevole di essere artefice del proprio benessere.