Per ritrovare tutto l’anno le preziose materie degli alberi da frutto, non ci resta che
cimentarci nella preparazione di marmellate e conserve che daranno l’energia giusta
alla colazione della nostra famiglia o serviranno a farcire i dolci fatti in casa.
Bastano piccoli accorgimenti ed alcune regole affinchè ognuno di noi riesca a
produrre marmellate, gelatine, frutta sott’alcool, che statene pur certi, non avrà di
certo lo stesso sapore di ciò che compriamo e andrà senz’altro a ruba.
La frutta che andremo ad utilizzare deve essere fresca poiché essendo un prodotto
particolarmente deperibile e delicato, può andare incontro ad alterazioni di tipo
microbico ed enzimatico; ovviamente dovrà essere ben lavata prima del suo utilizzo.
Facciamo solo un piccolo distinguo tra marmellata e confettura: nella prima, la
frutta viene cotta a lungo con l’aggiunta di zucchero, fino a quando si disfa e diventa
purea. Talvolta la si passa al setaccio per renderla più omogenea.
La confettura invece è una preparazione sempre di zucchero e frutta, ma poiché la
cottura è meno prolungata, la frutta non si spappola completamente.
Vista la stagione, mettiamoci alla prova con una squisita marmellata di arance:
avremo bisogno di 7-8 arance sugose, 200 g. di mele sbucciate e tagliuzzate e 600 g.
di zucchero.
Levare la scorza di 2 arance, avendo cura di non toccare la pellicina bianca e
sminuzzarla finemente; sbucciarle tutte, tagliare la polpa a pezzi avendo cura di
eliminare i semi e la parte filamentosa al centro degli spicchi.
Polpa e succo andranno in una casseruola con lo zucchero e le mele che grazie al
contenuto di pectina, fungeranno da addensante.
Porre la casseruola sul fuoco sino a quando giungerà ad ebollizione lasciando
cuocere il tutto per circa 5 minuti senza schiumare.
Quando le mele saranno cotte, si possono eliminare, e si passa tutto al
passaverdura.
A questo punto possiamo unire le scorze che avevamo tagliuzzato all’inizio e
rimettiamo a bollire la nostra marmellata a fuoco lento sino a quando assume la
consistenza del miele.
Togliere dal fuoco e metterla ancora calda nei vasetti chiusi ermeticamente e
conservati in un luogo buio e fresco.
Il suo gusto un po’ aspro ed il profumo inconfondibile sarà la nostra ricompensa per
una piccola fatica ma tanta, tanta soddisfazione!

Non dimentichiamo inoltre che potremo stupire i nostri commensali utilizzando
questa squisita marmellata dal retrogusto leggermente amaro, per farcire tortelloni
dolci fritti o al forno!

Sergio De Napoli

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