Se pensavamo che fare una bella abbuffata di sonno durante il weekend servisse per
recuperare il sonno perduto in settimana, ci sbagliavamo di grosso!
Secondo una recentissima scoperta realizzata nella University of Colorado dai
laboratori della medicina del sonno, la mancanza cronica di sonno è dannosa per la
salute con ripercussioni che in situazioni esasperate possono portare a morte
prematura.
Il riposo notturno soddisfacente non può e non deve essere considerato
un’eccezione, bensì una pratica costante e quotidiana per mantenere il corpo in
buona salute. E’ stato dimostrato infatti che la carenza di sonno aumenta il rischio di
patologie cardiovascolari, disturbi psicologici e malattie psichiatriche.
Un altro rischio da non sottovalutare è l’alterazione del metabolismo come
dimostrato proprio dall’indagine dell’Università americana: il campione di volontari
studiato è stato suddiviso in 3 gruppi ed il primo poteva dormire 9 ore per notte, il
secondo gruppo soltanto 5 ore ed il terzo 5 ore durante la settimana e durante il
weekend senza alcuna limitazione.
E’ emerso che il gruppo che dormiva meno e quello che poteva dormire senza limiti
solo durante il weekend, subiva un aumento di peso a causa dell’abitudine a
consumare spuntini frequentemente, soprattutto durante la notte. Inoltre in
entrambi i gruppi si era sviluppato un fenomeno accentuato di insulino-resistenza,
precursore di obesità, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica.
Gli orari del sonno dovrebbero dunque essere svincolati dagli impegni sociali imposti
e dovrebbero seguire il naturale ritmo circadiano che regola l’alternanza sonno-
veglia ed altri processi fisiologici.
Questa sorta di jet lag è più accentuato in inverno quando la pressione degli impegni
ci costringe a cambiare le nostre abitudini legate al sonno spostando di fatto l’orario
in cui si dovrebbe andare a dormire; in estate venendo meno parte delle
incombenze legate ai figli e alla scuola, riusciamo a riprendere un ritmo più
fisiologico e più regolare senza avere grosse differenze tra gli orari della settimana e
quelli del weekend.
Ricordiamo sempre che per mantenersi in buona salute un adulto di età compresa
tra 26 e 64 anni, dovrebbe dormire tra le 7 e le 9 ore per notte, con uno scarto di 20
minuti fra donne e uomini.
Eh già, le donne devono riposare di più!
La struttura neuronale femminile, infatti, ha una differente capacità comunicativa,
intuitiva ed analitica; inoltre possiede una migliore memoria e cognizione sociale,
caratteristiche che rendono la donna più propensa a creare soluzioni di gruppo o ad
essere multitasking. E’ per questo che il cervello femminile necessita di un riposo
maggiore anche se paradossalmente le donne soffrono di insonnia in misura doppia
rispetto agli uomini. Questa carenza purtroppo incide poi sulla mancanza di
concentrazione durante il giorno e sull’aumento di appetito.
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