Ansia e panico
E’ sempre più “emergenza ansia” la nuova minaccia per la salute degli italiani. A
rivelarlo è una recentissima indagine dell’Eurodap, l’Associazione Europea Disturbi
da Attacchi di Panico che attraverso un sondaggio on line ha constatato come il 79%
di coloro che avevano aderito alle domande poste, avessero provato nella loro vita
situazioni di ansia o attacchi di panico.
Il dato è preoccupante se si valuta che addirittura il 91 % ha difficoltà nel rilassarsi,
per cui si innescano dei meccanismi difficili da gestire poiché non legati all’evento
critico in sé.
Occorre tenere alta la guardia e guai a sottovalutare gli episodi di ansia che possono
degenerare in veri e propri attacchi di panico che diventano un ostacolo alla
quotidianità.
L’ansia si manifesta come un lieve ma persistente stato di apprensione che scatena
una sintomatologia fisica come palpitazioni, leggera sudorazione e pensiero fisso
sulla situazione che genera questo disagio; l’adrenalina aumenta insieme al battito
cardiaco, per cui comincia a diventare pressante il bisogno di allontanarsi
dall’origine della minaccia.
I consigli degli psicoterapeuti mirano a focalizzare l’attenzione sul momento
presente, cercando di ricordarci che ogni attacco di panico ha una fine.
E’ altresì utile fare uno sforzo per distrarre il pensiero dall’evento scatenante che
assume i connotati del pericolo, del “nemico”, dovremmo spostare la mente verso
altro, qualsiasi cosa è utile allo scopo, purchè serve a distrarsi.
Purtroppo non è semplice riconoscere gli attacchi d’ansia poiché spesso viene
scambiata con la paura. Attenzione però: la paura è una reazione ad una situazione
concreta che avviene (o può avvenire) attorno a noi, mentre l’ansia è l’attesa di un
pericolo non meglio identificato e soprattutto non riconducibile ad una situazione
ben precisa.
Fondamentale è bloccare e prevenire gli attacchi d’ansia affinchè non degenerino in
attacchi di panico, che si manifestano con una amplificazione dei fenomeni d’ansia,
ai quali si può associare una sorta di depersonalizzazione, ovvero la sensazione di
trovarsi all’esterno del proprio corpo e di guardarsi dall’alto. Purtroppo l’esperienza
degli attacchi di panico genera il timore di un nuovo attacco e questo non fa altro
che alimentare l’ansia.
Il dato statistico è rilevante poiché ad oggi più di 2 milioni di italiani soffrono di
questi disturbi. Che fare?
Mantenere costante il livello di glicemia nel sangue: è stato infatti dimostrato
che durante gli attacchi di ansia è presente un calo di zuccheri nel sangue, si a
cereali integrali, zucchero di canna e miele.
Integrare l’alimentazione con il magnesio inserendo spesso verdure fresche,
mandorle, fichi e fagioli.
Eliminare gli alimenti che stimolano il sistema nervoso come caffè, tè e
cioccolato.
Praticare costantemente attività fisica in particolare utili a questo disturbo lo
yoga integrale e la danza.