Il latte, uno degli alimenti più amati dagli italiani, è da alcuni anni al centro di
numerosi dibattiti: c’è chi lo accusa di provocare problemi, chi lo giudica un classico
alimento nutriente e perché no, di conforto, legato ai sapori dell’infanzia. Cosa c’è di
vero?
Dobbiamo considerare che il latte è un alimento ricco di calcio, magnesio, selenio,
vitamina B2, B12 e B5 pertanto il suo apporto nutrizionale è altissimo soprattutto in
quei paesi in via di sviluppo nei quali la denutrizione è una grossa piaga ed un
bicchiere di latte al giorno potrebbe seriamente salvare una vita.
Per questo motivo la FAO ha promosso nel 2001 una giornata dedicata a questo
prezioso alimento sin dal 2001: il 1 giugno di ogni anno si festeggia il World Milk Day
per celebrare l’importanza del latte come toccasana per il benessere quotidiano di
adulti e bambini.
I detrattori del latte invece ritengono che il suo consumo favorisca l’insorgere di
alcune patologie oltre ad aumentare il colesterolo, per cui soprattutto gli adulti
dovrebbero evitare di consumarlo.
Inoltre, sempre secondo queste tesi, il consumo del latte porterebbe con se altri
svantaggi: innanzitutto la contaminazione con antibiotici, ormoni della crescita ed
erbicidi o pesticidi contenuti nel foraggio. In secondo luogo la presenza del lattosio
(lo zucchero del latte), fa si che questo alimento diventi per molte persone
assolutamente poco digeribile con le conseguenze tipiche dell’intolleranza, quali
coliche addominali, gas e diarrea.
Il segreto ovviamente è nelle quantità che non dovrebbero mai essere eccessive e
soprattutto nella scelta del tipo di latte che ad una certa età dovrebbe favorire
l’utilizzo del tipo scremato o parzialmente scremato; consideriamo che una tazza di
latte parzialmente scremato fornisce all’incirca 175 calorie con un apporto di grassi
intorno all’1,6%, mentre la stessa quantità di latte scremato contiene soltanto lo
0,3% di grassi e 85 calorie.
Un altro importantissimo vantaggio nutrizionale è costituito dall’elevato apporto di
calcio e vitamina D utilissimi per la prevenzione dell’osteoporosi, malattia
reumatologica nella quale l’osso si impoverisce e diventa meno resistente.
Ciò che conta è non farsi guidare dalle mode del momento o da falsi allarmismi, che
potrebbero portarci ad escludere completamente un alimento dalle indubbie
proprietà nutritive; inoltre la falsa informazione rischia di demonizzare un alimento
da sempre presente sulle nostre tavole completo e ricco di vantaggi, il cui consumo
in questi ultimi anni è inevitabilmente crollato.

Attenzione quindi ad eliminare del tutto il latte, salvo in casi di conclamate allergie,
preferendo magari latti di provenienza biologica nella quale il benessere degli
animali è posto in primo piano e il cui contenuto di acidi grassi essenziali, vitamina E.
betacaroteni e luteina, è sicuramente più elevato.

Sergio De Napoli

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