Categories: Salute e benessere

Le insalate in busta

Quante volte ci siamo ritrovati ad acquistare insalate in buste già pronte e lavate, così pratiche e comode quando abbiamo poco tempo? Ma siamo sicuri di quello che mettiamo nel nostro piatto?
Una recente ricerca svela l’effettivo contenuto di pesticidi e metalli pesanti nei prodotti di IV gamma che riscuotono un notevole successo con un incremento nell’ultimo decennio di oltre il 5% in particolare l’insalata monotipo che registra un aumento dei consumi che si attesta sul 7%.
La tipologia presa in esame ed i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista “il Salvagente” è il lattughino. Sono stati dunque analizzati 10 tra i marchi più diffusi, 9 convenzionali ed 1 biologico, ponendo l’attenzione sullo stato igienico, la presenza di pesticidi e la presenza di metalli pesanti come il piombo ed il cadmio. La buona notizia è che tutti i prodotti esaminati sono sicuri da un punto di vista microbiologico, risultano perciò assenti batteri pericolosi come la salmonella, l’escherichia coli e la listeria che ci consentono di essere tranquilli nel consumo crudo. In molti lattughini analizzati, però, la presenza di pesticidi ha allarmato parecchio,
soprattutto in quello commercializzato da Eurospin e Carrefour, che ne contenevano addirittura di 4 tipi diversi; consideriamo che nella maggior parte di queste coltivazioni che hanno un ciclo di vita brevissimo (poche settimane dalla semina al raccolto) è praticamente inutile l’utilizzo di trattamenti fitosanitari. Le due marche di lattughini risultate completamente esenti da pesticidi sono state Bonduelle ed Ecor.
Se il rischio derivante dall’uso dei pesticidi è tutto sommato un problema nel mirino dei consumatori che hanno preso consapevolezza delle ripercussioni sulla propria salute e per questo si battono a vari livelli per l’eliminazione dai prodotti che portiamo a tavola, più subdolo è il pericolo derivante dai metalli pesanti come il cadmio.
Purtroppo esso è stato classificato come sostanza cancerogena certa per l’uomo e nelle insalate analizzate le concentrazioni sono tuttora elevate (Selex e Conad) o prossime ai limiti imposti dalla legge (lidl e Dimmidisì).
Stesso discorso per le tracce di piombo presente nelle insalate a marchio Coop (che in ogni caso risultano complessivamente buone), Lidl e Dimmidisì.Il dato confortante è che nessun marchio oltrepassa i limiti di legge, si tratta solo di valutare la presenza di elementi nocivi ed in quale percentuale essi sono difformi. Per questo in una ipotetica classifica che veda i vari marchi dal migliore al peggiore, sottolineando che tutti quelli analizzati hanno tutti un’ottima igiene, vediamo che Bonduelle, Coop ed Ecor guadagnano il podio, mentre fanalino di coda per Lidl e Dimmidisì.

Sergio De Napoli

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