La crescente attenzione e consapevolezza del cibo che portiamo sulle nostre tavole, ci indirizza verso un percorso sempre più attivo nella scelta degli alimenti. Sappiamo bene che siamo ciò che mangiamo e per questo dovremmo essere spinti ad evitare quanto più possibile alimenti confezionati ed artefatti, di produzione industriale, che si rivelano dannosi per la salute. Vi sono poi prodotti di uso quotidiano nel mirino di nutrizionisti ed oncologi, poichè essendo particolarmente raffinati ed elaborati, causano danni seri al nostro organismo nel medio e lungo periodo. Nella lista nera degli alimenti da eliminare c'è lo ZUCCHERO BIANCO. Apparentemente innocuo, lo zucchero che utilizziamo abitualmente subisce dei processi di raffinazione e sbiancamento sia fisici che chimici che lo rendono dannosisissimo: viene utilizzata la calce, lo zolfo e carboni animali e trattato con dei coloranti che eliminano la caratteristica colorazione gialla. In questo modo viene completamente privato delle vitamine e delle proteine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero da cui si ricava. Il consumo di zucchero raffinato è purtroppo triplicato negli ultimi 50 anni e causa malattie legate ad uno stile di vita moderno, come diabete ed obesità. Si può tranquillamente sostituire lo zucchero bianco con la stevia, lo sciroppo di riso o lo sciroppo d'acero. Un altro alimento incriminato, oggetto di numerose critiche è la FARINA 00 utilizzata in tantissime preparazioni sia industriali che casalinghe. Purtroppo anche in questo caso. l'elaborato processo di raffinazione a cui viene sottoposta, la priva di fatto di tutti gli elementi contenuti nel chicco di grano quindi amminoacidi, vitamine del gruppo B ed E e sali minerali; l'utilizzo esclusivo farina 00, provoca un aumento della glicemia e quindi dell'insulina, causando un indebolimento generale delle risposte immunitarie all'attacco di malattie anche serie. Il consiglio è prediligere farine integrali o semi integrali ( farina tipo 2), o meglio ancora utilizzare farine artigianali acquistate direttamente dai mulini. L'uso indiscriminato del SALE è un altro fattore di rischio importante per la nostra salute. Se da un lato l'Organizzazione Mondiale della Sanità fissa il tetto massimo di consumo quotidiano di sale in 5 g., dall'altro lato vi è nel nostro paese un consumo medio che si aggira intorno al doppio della quantità raccomandata. Questo ha provocato negli anni in quasi tutti i paesi occidentali, un'impennata delle malattie cardiovascolari e dei disturbi ipertensivi. Salare poco o nulla le nostre preparazioni serve a ben poco se siamo abituati a consumare molti alimenti confezionati che contengono una quantità spropositata di sale ed altri insaporitori a base di esso. Cerchiamo di contrastare le abitudini nocive cucinando senza sale ed insaporendo le nostre pietanze con erbe e spezie; in alternativa è meglio utilizzare del sale marino integrale o sale rosa dell'Himalaya che contiene in aggiunta al cloruro di sodio, anche potassio, ferro, calcio e magnesio.
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