Clima impazzito
Un maggio così autunnale alle nostre latitudini probabilmente non lo avevamo ancora vissuto ed anche andando a ritroso e scavando nella memoria dei più anziani, nessuno ricorda queste stranezze climatiche.
Alcuni attribuiscono questi fenomeni al riscaldamento globale del pianeta ed in particolare di cambiamenti climatici che rendono sempre più estremi fenomeni atmosferici e metereologici e di cui si parla tanto.
Quello che è sotto gli occhi di tutti sono i repentini stravolgimenti e soprattutto l’imprevedibilità delle condizioni atmosferiche che sfuggono anche alle normali previsioni.
Nel lungo periodo si parla di un’estate 2019 particolarmente torrida. Ma sarà davvero così? Alcuni metereologici hanno paragonato la prossima estate a quella rovente del 2003 quando l’ondata di caldo anomalo non mollò la presa per tanti, troppi giorni e le previsioni sono rafforzate dalla diminuizione dell’intervallo temporale dei fenomeni estremi, che solitamente si presentano ogni 50/100 anni.
La primavera che stiamo vivendo, caratterizzata da piogge e freddo fuori stagione, ci lascia presagire un’estate tropicale con caldo intenso e persistente intervallato da violenti temporali; luglio sarà un mese decisamente rovente, stando alle previsioni dei metereologi, con punte di 38/40° nei valori massimi nelle regioni di Veneto, Emilia – Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna in particolare nelle zone interne, ma il fenomeno più temuto sarà quello delle “notti tropicali” nelle quali la colonnina di mercurio non scenderà sotto i 30° rendendo impossibile il meritato riposo.
Anche le giornate saranno pesanti dato il clima tropicale che porta con sè oltre alla calura eccessiva, anche la temutissima e fastidiosa umidità e ad aggravare la situazione, potrebbero affacciarsi anche fenomeni particolarmente intensi e devastanti come tornado, trombe d’aria e alluvioni.
Ovviamente per avere previsioni attendibili sull’estate in generale, occorrerà attendere qualche altra settimana, ma quel che è fuori di dubbio è il lento ma inesorabile aumento graduale delle temperature che rende le estati particolarmente calde anche alle nostre latitudini. Del resto i danni del riscaldamento della terra innescato dall’aumento degli agenti inquinanti è scientificamente provato dalle riscontri reali e testimoniato dalle rilevazioni dei dati delle stazioni di rilevamento: i valori di anidride carbonica sono fra i più alti degli ultimi anni e lo scioglimento dei ghiacciai è dimostrato dall’innalzamento dei mari: ci basta solo pensare per riflettere un po’, che nel mar Mediterraneo nell’autunno appena trascorso, si sono verificati ben 2 uragani, evento mai avvenuto.
Piuttosto che della scomparsa delle cosiddette “mezze stagioni”, ora si punta l’attenzione al fatto che non esiste effettivamente una ” STAGIONE ” con caratteristiche peculiari e sicure, e questo è un’evidenza su cui dovremmo soffermarci per agire ognuno nelle proprie possibilità.