La dipendenza digitale diventa ahi noi, una malattia riconosciuta ufficialmente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
A pagarne lo scotto maggiore sono bambini e adolescenti completamente assorbiti dalla tecnologia, tanto da subirne gli effetti negativi che compromettono seriamente l’equilibrio psichico ed anche fisico: sì, perchè il tempo trascorso seduti davanti ai videogiochi diventa sempre più preponderante rispetto alle normali attività quotidiane, tanto da compromettere le relazioni interpersonali.
Quello che sino a qualche anna fa poteva essere considerato un passatempo o un vizio in alcuni casi, assume sempre più le caratteristiche di una vera e propria patologia, una sorta di dipendenza che necessita di una cura specifica. I numeri sono inquietanti.
I videogiocatori sono oltre 29 milioni nel nostro paese, ed i ragazzi di una età compresa fra i 12 ed i 16 anni a rischio dipendenza sono circa 270mila quasi tutti di sesso maschile.
Si calcola che nella sola città di Milano i disturbi adolescenziali causati da questo dilagante fenomeno siano raddoppiati negli ultimi 8 anni, tanto da indurre i genitori a fare ricorso alle cure del neuropsichiatra infantile.
I consigli degli esperti vertono sicuramente sull’impegno dei genitori nel cercare di comprendere lucidamente questa rapidissima evoluzione tecnologica, senza però demonizzare nell’insieme il fenomeno in sè per sè.
Se il ragazzo trascorre tempi lunghissimi impegnato in giochi interminabili anche on line, occorre fare uno sforzo in più per andare a fondo cercando di scoprire quale meccanismo si inceppa nelle sue relazioni interpersonali, tanto da fargli preferire rapporti virtuali.
Il fenomeno diventa preoccupante e patologico nel momento in cui il ragazzo perde interesse per le sue normali attività quotidiane, come incontrare gli amici, fare sport, andare a scuola, poichè fortemente concentrato solo al videogioco che diviene per lui il solo “obbligo” della giornata, così invadente da far perdere persino ore di sonno.
Il rischio maggiore è legato sia alla pratica ossessiva e ripetitiva che molti giochi richiedono, sia ai contenuti violenti ed impropri, senza tralasciare il pericolo dei giochi online che espongono l’adolescente a potenziali incontri poco sicuri.
A quel punto i genitori devono necessariamente intervenire per evitare che la situazione sfugga ulteriormente di mano anche con l’aiuto di psicologi.
La trasformazione della società in atto così repentina rende difficile immaginare le conseguenze sulla mente e sui corpi di quanti abusano della tecnologia, ma non si può neanche imporre una censura a tutto; si deve essere consapevoli ed informati e soprattutto mai ignari di ciò che i ragazzi guardano o fanno, per poter essere presenti alla loro vita senza divieti esasperati ma con consigli mirati.
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