Il patrimonio genetico di ciascuno di noi che viene in parte trasferito nei figli, caratterizza insieme ad altri fenotipi, come il colore degli occhi e dei capelli, anche la capacità di percepire ed annusare determinati odori.
Sudore ed urina in particolare, sono percepiti da uno dei 400 recettori olfattivi presenti nell’uomo, il gene OR7D4 che a seconda della forma in cui compare, è in grado di far sentire alcuni odori caratteristici.
Sulla base di alcuni studi condotti su un campione di popolazione, anche tramite dei test olfattivi, si è giunti alla conclusione che non è semplice riconoscere gli odori acri e forti come quello del sudore o dell’urine se ben mescolati con una soluzione alcoolica, ma soprattutto coloro che percepiscono stimoli maggiori, sono in possesso di due copie del gene responsabile della sensazione olfattiva.
Il liquido di controllo, nel caso del nostro test è l’alcool etilico, viene identificato quasi da tutti i soggetti esaminati, seppure con declinazioni anche piuttosto folcloristiche: c’è chi avverte odore di vodka, chi di disinfettante, chi di birra altri di gel per le mani.
Stiamo parlando del 62% del campione esaminato, che riferisce un odore acre, ripugnante, disgustoso ed insopportabile, paragonandolo ad una sensazione sgradevole e negativa.
E’ interessante notare anche che la differenza fra uomini e donne appare solo dopo i 16 anni: le risposte fornite dai giovanissimi, sono pressochè identiche, sia quelle pervenute dai ragazzi che dalle ragazze che nel 45% dei casi riferisce un odore “non buono” e nel 30% dei casi rileva solo un odore di alcool (che ricordiamo essere il diluente in cui viene mescolato l’androstenone per nasconderlo).
Dopo i 16 anni di età, però le ragazze continuano a fornire le stesse risposte con le stesse percentuali, mentre i loro compagni di sesso maschile invertono le percentuali delle risposte, rilevando di fatto meno presenza di ormone caratteristico dell’odore tipico del sudore e dell’urina.
Si è concluso dunque, che al di là del risultato del test, che semplificando ci dice che sei persone su dieci avvertono l’odore dell’urina come un odore ripugnante e fastidioso, nel 10% dei casi esaminati, questo odore seppur dolciastro, non evoca nulla di spiacevole, mentre un esigua percentuale non lo avverte affatto.
In ogni caso è proprio la nostra diversità genetica che ci rende più o meno sensibili agli stimoli olfattivi e caratterizza la nostra risposta in base ad essi.
Non esiste dunque una scala di valori, così come non può essere giudicato positivamente o negativamente la percezione o meno di un odore: è semplicemente una diversità caratteristica che insieme alle altre costituisce la vera ricchezza dell’essere umano.
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