Categories: Salute e benessere

Le coliche del neonato: quando i probiotici possono essere un valido aiuto

Il pianto di dolore inconsolabile dei neonati che soffrono di coliche, sono un vero e proprio
tormento per i genitori che non riescono a placare la sofferenza del proprio piccolo: le
soluzioni tentate non sono molto efficaci ed il senso di frustrazione assale. Cosa fare?
Un team tutto italiano guidato dall’Università di Napoli, ha eseguito uno studio specifico che
ha portato alla conclusione che il microbiota intestinale pare essere coinvolto durante il
processo che scatena la colica, pertanto il suggerimento è che i probiotici possano svolgere un
ruolo terapeutico.
Il ceppo analizato è il “Bifidobacterium animalis supsp.Lactis” commercializzato con il nome
di BB-12.
L’effetto di questo probiotico è stato testato su un centinaio di neonati affetto da coliche,
suddiviso in due gruppi: ad uno venivano somministrate gocce di BB-12 ogni giorno per un
mese, mentre all’altro gruppo una sostanza inattiva (placebo).
Nel gruppo di neonati che aveva assunto il probiotico, è stata riscontrata una riduzione del
50% del numero e della durata del pianto quotidiano causato dalle coliche, rispetto al gruppo
che assumeva il placebo.
E’ importante sottolineare che le differenze più evidenti si riscontravano a partire dalla
seconda settimana di somministrazione, segno che l’aumento della quantità di bifidobatterio
nell’intestino è inversamente proporzionale al numero ed alla portata delle convulsioni.
Ovviamente prima di intraprendere una terapia in questo senso occorre consultare il pediatra,
poichè ogni bambino è un caso specifico, ma in linea generale si può affermare che
l’integrazione con BB-12 è efficace nella gestione della colica infantile direttamente collegata al
meccanismo immunitario che modula la struttura ed il funzionamento del microbiota
intestinale.

Ricordiamo naturalmente che la colica nel neonato è un fenomeno più frequente di quel che si
pensi e colpisce una percentuale alta di bambini tra la seconda settimana di vita per protrarsi
sino ai 4 mesi.
I gesti semplici ed affettuosi sono utili per alleviare il pianto, e per il bambino è senz’altro
consolatorio sentire la voce calma del genitore che gli parla, vivere un’atmosfera rilassante,
essere abbracciato e cullato; talvolta si è rivelato utile anche un bel bagnetto alla giusta
temperatura o allattarlo.
Non bisogna sentirsi innervositi dal pianto o inadeguati a consolare il proprio figlio, ma
convincersi di essere capaci di prendersi cura di lui, senza interrompere il forte legame
emotivo che lega il genitore al figlio e che è FONDAMENTALE per il suo sviluppo futuro e
per una serena ed equilibrata crescita.

Sergio De Napoli

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