Uno studio innovativo condotto dal Dipartimento di salute ambientale e occupazionale della Texas A&M University, guidato da Ranjana Mehta, ha scoperto che l’uso continuativo di superfici che danno la possibilità di studiare/lavorare in piedi è direttamente correlato a miglioramenti significativi del livello della concentrazione, della funzione esecutiva della postura e della memoria. Per coloro che passano la maggior parte del tempo di lavoro o di studio seduti, aumenta la possibilità di ritrovarsi dopo diversi anni complicanze alla schiena, come: scogliosi, cifosi, lombosciatalgie, ecc. in quanto i dischi morbidi tra le vertebre posteriori vengono schiacciati. Oltre alle complicanze di tipo posturale, lo stare in piedi o seduti durante una giornata di lavoro o di studio impatta sull’emotività e sulla concentrazione della persona. Stando in piedi aumentano il flusso sanguigno e la circolazione, permettendo al cervello di ricevere più ossigeno e più sostanze nutritive utili alla concentrazione, inoltre stando in piedi viene aumentata la neurogenesi ovvero la creazione di cellule celebrali le quali aumentano a loro volta anche l’energia presente nel corpo e l’eccitazione mentre ci si trova sul posto di lavoro o di studio.
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