E’ allarme per l’individuazione da parte di un gruppo di scienziati di un nuovo ceppo della salmonella, batterio che non faceva parlare di se da qualche tempo. Ciò che più preoccupa è che il batterio in questione si è dimostrato molto resistente all’antibiotico ciprofloxacina, farmaco comunemente utilizzato per la cura di infezioni serie da salmonella.
Adesso la paura è che ci possa essere una veloce diffusione del batterio in questione. E così scatta già l’allarme internazionale. La prevenzione in questo caso è fondamentale e i governi mondiali sono già stati allertati di tenere alta la guardai circa una sua potenziale diffusione.
In questo caso è il pollame il settore alimentare che potrebbe rivelarsi il principale veicolo di questa forma di batterio. Il nuovo ceppo del virus è stato chiamato S. Kentucky, e pare si sia diffuso facendo contare finora 500 casi rilevati in Francia, Danimarca e Inghilterra tra il 2002 e il 2008. Lo studio relativo è stato pubblicato sulla rivista Journal of Infectious Deseases.
Alcuni casi sono stati riscontrati anche in America. Proprio qui si è rivelato molto resistente agli antibiotici, mietendo una vittima e colpendo in tutto circa 80 persone.
La salmonella è l’agente batterico più comunemente isolato in caso di infezioni trasmesse da alimenti, sia sporadiche che epidemiche. È stata segnalata per la prima volta nel 1886, in un caso di peste suina, dal medico americano Daniel Elmer Salmon. La salmonella è presente in natura con più di 2000 varianti (i cosiddetti sierotipi) ma i ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali, in particolare in quelle allevate per la catena alimentare, sono S. enteritidis e S. typhimurium.
Per quel che riguarda la salmonellosi, il contagio avviene prevalentemente mediante l’ingestione di alimenti contaminati (specialmente uova crude o derivati, insaccati di suino, latte crudo e frutti di mare) o mediante il contatto diretto con i portatori, umani o animali. Qualsiasi alimento manipolato da persone infette (che potrebbero anche non manifestare sintomatologia clinica cioè portatori sani) con scarsa attenzione all’igiene personale può rappresentare fonte di infezione. Sono particolarmente a rischio i neonati e i bambini piccoli, gli anziani, gli ammalati e i soggetti immunodepressi.
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