Smartphone: i rischi per la salute
Con una sentenza di questi giorni, il Tar del Lazio ha disposto che entro 6 mesi sia disposta una campagna informativa dai Ministeri dell’Ambiente, della Salute e dell’Istruzione, in modo che tutta la popolazione sia cosciente dei rischi legati all’uso-abuso dei cellulari.
La decisione prende spunto da un ricorso presentato dall’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog che sottolinea i rischi per la salute dei campi elettromagnetici in radiofrequenza che in base ad una classificazione redatta dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro, che risulterebbero agenti possibilmente cancerogeni.
Il segnale di attenzione è molto forte e anche lo stesso presidente dell’Associane, Laura Masiero, ha espresso la sua soddisfazione per la sentenza del Tar, dato che una effettiva campagna di informazione non era mai stata attuata, declinando la responsabilità a diffondere alcuni consigli utili al foglietto illustrativo contenuto nelle scatole dei dispositivi!
Attualmente non esiste alcun nesso diretto tra patologie tumorali ed esposizione a campi elettromagnetici, ma un uso irresponsabile degli apparecchi di qualsiasi tipo, ci espone a rischi tutti da quantificare, ma sicuramente dannosi per la salute. La tecnologia è utile ma va usata correttamente e senza dati certi, la prudenza e l’uso corretto e limitato , possono arginare molte problematiche.
Esiste anche un aspetto negativo psicologico e sociale che coinvolge in particolar modo gli adolescenti maggiormente dipendenti da smartphone ed internet; poche ore di lontananza da web e portatili, induce ad uno stato di agitazione ed ansia che corrisponde all’ossessione di essere costantemente connessi.
Questa ricerca statunitense, condotta dal Pew Research Center, supporta di fatto lo studio sudcoreano realizzato da ricercatori dell’università di Seul che evidenzia da un punto di vista biochimico, le trasformazioni dei rapporti nelle molecole che trasportano le informazioni scambiate attraverso il sistema nervoso.
Si può parlare di fatto di una vera e propria dipendenza che coinvolge gli adolescenti in una fascia d’età che tende sempre più ad abbassarsi, come dimostra uno studio condotto in Italia da Telefono azzurro e Doxakids: circa un quarto del campione analizzato non riesce a fare a meno di social network e smartphone, restando praticamente sempre online ma ciò che forse dovrebbe far riflettere è quel 21% di ragazzi che si sveglia durante la notte per leggere i messaggi.
I più coinvolti in questa dipendenza sono soprattutto i giovani con difficoltà relazionali e scarsa autostima, anche se il tempo trascorso di fronte a schermi di ogni tipo sta prendendo il sopravvento sulle normali attività quotidiane e questo coinvolge un po’ tutti, alterando la produttività, le relazioni sociali, le emozioni ed il ritmo sonno-veglia.
La campagna di informazione, che dovrà essere approntata entro il 16 luglio, fornirà quegli elementi necessari su cui discutere e riflettere in modo che sia sempre desta l’attenzione su un’abitudine dai risvolti negativi ancora ignoti.