Il cavallo può migliorare la salute umana?

Assolutamente si, e non ci inventiamo niente di nuovo se già Ippocrate di Coo nel 400 a.c. Consigliava lunghe passeggiate a cavallo per combattere l’ansia e l’insonnia.

Esiste dunque una vera e propria ippoterapia che vede i suoi punti di forza in varie ragioni che lo stesso Ministero della Sanità ha voluto riconoscere:

  1. Il cavallo riesce ad entrare in empatia con l’uomo, grazie alla sua sensibilità e socievolezza;
  2. Andare a cavallo coinvolge vari muscoli che lavorano dolcemente senza sforzi eccessivi poiché il cavallo ha un’andatura ritmica e prevedibile;
  3. La sua morbidezza unita al calore ed all’odore, gli occhi grandi dallo sguardo intenso, sono qualità che favoriscono un processo importante per lo sviluppo emotivo quale l’attaccamento.
  4. L’ambiente del maneggio e la sua luminosità in un contesto naturale assolutamente rilassante, riescono a favorire la percezione di sé e del proprio corpo;
  5. Il contatto fisico con il cavallo è gratificante poiché l’animale risponde immediatamente alle nostre cure ed alle nostre carezze.

Il riconoscimento ufficiale dell’ippoterapia risale alla fine della prima guerra mondiale quando in alcuni paesi del Nord Europa questa terapia venne inserita nei programmi di riabilitazione.

In Italia questa disciplina viene introdotta negli anni settanta dall’ANIRE l’Associazione Nazionale Italiana per la Riabilitazione Equestre.

Esistono varie forme di ippoterapia atte a coinvolgere chiunque, anche soggetti con gravi disabilità fisiche, impossibilitati a restare in sella:

L’ippoterapia, la rieducazione equestre e l’equitazione sportiva per disabili a seconda del grado di autonomia che il soggetto è in grado di esprimere.

La vera forza è occuparsi di un altro essere vivente, e soggetti deboli con disabilità o disagi di varia natura, riescono attraverso il rapporto con l’animale fatto di scambi reciproci ad evolversi e a partecipare attivamente: riescono perciò a ribaltare il proprio ruolo da soggetto bisognoso di cure ed attenzioni, a soggetto abile a prendersi cura e a recitare un ruolo emotivamente attivo.

La crescita di autostima è stimolata dalla relazione con il cavallo a sia a livello neuro-motorio che a livello neuro-psicologico, si ottengono enormi risultati.

Il Ministero della Salute già nel 2015 ha diramato delle linee guida riguardanti gli “Interventi Assistiti con gli Animali”, riconoscendone l’efficacia attraverso tre modalità di intervento:

  • TAA: la Terapia assistita con gli animali,
  • EAA: Educazione assistita con gli animali,
  • AAA: Attività assistita con gli animali.

A prescindere dalla valenza terapeutica, oggi le esperienze di turismo equestre entusiasmano chiunque grazie alla capacità di vivere appieno le bellezze della natura in sella al cavallo che diventa parte attiva di questo percorso liberatorio atto alla serenità mentale.