Correre fa bene

Il Parkour nasce in Francia come disciplina metropolitana ed è una tendenza sempre
più in voga tra i più giovani attratti dalla spericolatezza delle sue movenze
acrobatiche.
Attenzione però, dietro la capriola, l’arrampicata o il salto da un tetto all’altro, c’è
un duro allenamento che non lascia spazio all’improvvisazione; il parkour è uno
sport di strada nel quale viene simulata una situazione di fuga che costringe i
partecipanti ad affrontare in modo creativo ed atletico gli ostacoli naturali o
artificiali che incontrano nel loro percorso.
E’ fondamentale la consapevolezza dei propri limiti che vanno superati
gradualmente solo quando si acquisisce la padronanza completa sia fisica che a
livello di performance delle fasi di allenamento precedenti.
Lo stile di vita ed il pensiero reattivo accomunano tutti gli atleti di parkour che
imparano a superare qualsiasi ostacolo con l’ausilio di un appiglio proprio come
accade quando non ci si arrende di fronte ad un problema che può sembrare
insormontabile, pur di arrivare allo scopo.
Nata in francia negli anni ’90 grazie all’intuizione di David Belle ed Georges Hebert i
quali ritenevano utili gli allenamenti naturali per gli addestramenti delle truppe
militari attraverso dei veri e propri “parcours du combattent”, si è poi diffuso
rapidamente in tutta Europa e negli Stati Uniti.
Nulla è lasciato al caso.
 l’abbigliamento è costituito da felpe, giubbotti senza maniche, pantaloni
larghi e naturalmente buone scarpe da corsa per potersi allenare quando la
città è vuota, di notte o all’alba.
 Essenziale il riscaldamento propedeutico all’allenamento vero e proprio con
esercizi mirati di stretching.
 La fase critica su cui si concentrano la maggior parte degli allenamenti è
l’atterraggio che deve essere eseguito con una tecnica specifica per evitare
danni alle articolazioni.
 Un altro movimento chiave nel Parkour è la caduta che trasferisce l’energia
che deriva dai salti.
 Ogni movimento eseguito deve essere ben coordinato e per fare questo è
necessario acquisire un buon equilibrio; ci sia allena sia all’equilibrio statico
che a quello dinamico utilizzando talvolta i corrimano come assi di equilibrio o
eseguendo alcuni movimenti ad occhi chiusi.
 Di grande effetto è il tic-tac ossia il passo da compiere su una parete verticale,
alcuni atleti più abili riescono a eseguire fino a 5 passi sul muro.

 Per attraversare due punti lontani si utilizza il salto del gatto che imita le
movenze feline del salto che distende tutto il corpo, per poi raggrupparlo nel
momento dell’atterraggio.
L’allenamento è dunque completo ed articolato ed ha il merito di risvegliare
capacità innate sopite in ognuno di noi, poiché lo spostamento nello spazio ed il
superamento degli ostacoli sono oggi soffocati dalla società moderna e grazie al
parkour riusciamo a compiere un vero e proprio ritorno alle origini!