Come arginare i disagi derivanti dall’intestino irritabile
La sindrome dell’intestino irritabile è attualmente diffusa nel 20% della popolazione
occidentale, ma attraverso interventi mirati nella dieta, si può ottenere un ottimo successo per
contenere i sintomi che sono gonfiore, dolore addominale, diarrea, flatulenza o costipazione.
Occorre dunque puntare l’attenzione sul microbiota intestinale, ovvero i microrganismi ed i
batteri che popolano la flora intestinale.
Resta sempre “sorvegliato speciale”, lo stress cronico, che può in alcuni casi agire da fattore
innescante della malattia, ma lo sviluppo di essa è causato dall’alterazione della flora spesso
determinata dall’abuso di terapie antibiotiche.
Gli alimenti che contengono probiotici svolgono un ruolo determinante per evitare che il
problema diventi cronico, così come un’alimentazione appropriata che in questi casi è di
enorme giovamento.
Gli studi più recenti attribuiscono agli zuccheri un ruolo fondamentalmente negativo per
queste patologie, dato che essi sono debolmente assorbiti nell’intestino tenue, e per contro,
diventano altamente fermentabili soprattutto nel colon.
Si distinguono 4 tipi di zuccheri cosiddetti FODMAP e di conseguenza 4 categorie di alimenti
che li contengono:
* OLIGOSACCARIDI (frutto e galatto-oligosaccaridi) – presenti nel grano, segale, orzo, cipolle,
aglio, scalogno, carciofi, lenticchie, ceci, piselli, cicoria, pistacchi, barbabietole, ecc.
* DISACCARIDI (lattosio) – presenti nel latte, gelato e formaggio non stagionato.
* MONOSACCARIDI (fruttosio in quantità maggiori rispetto al glucosio) – presenti nel miele,
asparagi, zucchero semolato, mela, pera, ciliegia, mango, anguria..
* POLIOLI (sorbitolo, mannitolo, maltitolo e xilitolo) contenuti nelle gomme da masticare,
caramelle, mela, pera, albicocca, ciliegia, pesca, prugna, anguria, funghi, cavolfiore.
Ovviamente non è il caso di escludere completamente questi alimenti, ma di ridurne le
quantità, decisamente sì, previo consulto con il proprio medico di fiducia.
Sarebbe opportuno eseguire dei test specifici, in modo tale da identificare la tipologia di
zuccheri particolarmente fastidiosa per il nostro intestino e contemporaneamente per non
privarci di determinati alimenti che potrebbero essere innocui.
Sarà immediato il beneficio che ne consegue, soprattutto per quel che riguarda il gongiore ed il
dolore addominale.
Alcune nuove scoperte, attribuiscono importanti virtù all’olio di menta piperita, che sembra
essere particolarmente efficace nei casi di colon irritabile laddove il dolore ed il gonfiore
addominale sono fastidiosi; il sollievo è innegabile, ma certamente non è la panacea per questa
patologia che dovrà essere trattata anche con le cure convenzionali.