Quando un bambino comincia a crescere per i genitori iniziano i primi veri “problemi” nel senso che, se fino ad un anno, tutto era per così dire semplice: biberon, pannetto, ciuccio ecc.. si inizia a dover decidere sullo svezzamento, sul fargli perdere l’abitudine al ciuccio e dover insegnare a fare a meno del pannolino.
Intorno agli anni 70/80 i pediatri insegnavano alle mamme che per togliere il pannetto al bambino bisognasse adottare il metodo del “condizionamento operante” nel senso che il bambino veniva seduto sul vasino sempre alla stessa ora fino a quando non aveva completato le sue funzioni. Un po’ per abituarlo ad evacuare sempre alla stessa ora, un po’ per abituarlo a farla nel vasino. Questo metodo, pur non essendo sbagliato ,ha il grosso inconveniente di richiedere molto tempo, molta dedizione e molta pazienza da parte degli adulti. I tempi sono cambiati, il tempo a nostra disposizione si è ridotto ed è cambiato anche il nostro modo di approcciarci ai bambini.
In linea di massima “l’operazione vasino” va iniziata intorno ai due o tre anni, a seconda del carattere e della maturità del singolo bambino. Ci sono delle situazioni in cui è meglio rimandare questo processo: se per esempio in famiglia c’è un nuovo nato, è raccomandabile non iniziare a togliere il pannetto al fratellino più grande, in quanto potrebbe soffrire di crisi di gelosia e, per imitazione, regredire in certi comportamenti.
In ogni caso, quando si decide di iniziare, bisogna essere consapevoli che si andrà incontro a delle piccole sconfitte, per le quali è indispensabile non rimproverare il bambino nel caso non dovesse riuscirci, nè prenderlo in giro. Al contrario elogiarlo anche per un minimo passo avanti. Sicuramente il periodo migliore per intraprendere questo discorso è la primavera e l’estate: noi adulti saremo un pò più liberi dagli impegni e un bambino che si sporca sarà più facile da gestire se non indossa calze, maglia di lana o pantaloni.
La regola fondamentale, in ogni caso, è quella di non forzare il bambino in nessun modo. Potrà sembrare strano ma psicologicamente per loro evacuare ha un forte impatto emotivo: ogni volta che si liberano è come se perdessero qualcosa di sè e nella maggior parte dei casi non sono disposti a lasciarlo andare così facilmente.